Marco Selvaggio
L’HANG DI MARCO SELVAGGIO: UN SUONO CHE STREGA
L’11 dicembre la presentazione del suo album “The Eternal Dreamer” al centro culturale Zo
L’unico siciliano a suonare l’hang (in dialetto bernese “mano” perché con le dita, il palmo e il polso viene suonato), uno dei pochi musicisti in Italia e in Europa e l’unico al mondo a suonarlo sulla musica house. È Marco Selvaggio, catanese trentunenne che ha fatto di una curiosità la sua passione.
L’hang è uno strumento musicale artigianale in metallo, il più raro al mondo (ne esistono poco più di 10mila esemplari), creato a Berna in Svizzera nel 2000 e composto da due semisfere appiattite che, unite, gli conferiscono un forma lenticolare.
Marco si accosta alla musica fin da bambino, in primis alle percussioni, poi all’hang e ad oggi è l’unico in Italia a proporre un percussion set completo usando djembè, krin, tamburi bassi, bongos e soprattutto l’hang sulla musica house ed un pioniere nel suonare questo strumento sulla musica house ed elettronica, lirica e da ultimo con l’uscita del suo prossimo album, nella musica pop.
«Ho iniziato studiando come autodidatta per poi approfondire la mia conoscenza musicale con diversi maestri – racconta Marco – ed ho conosciuto questo eccezionale strumento a Roma mentre lo suonava un ragazzo dell’Est Europa su un marciapiede. Ho subito deciso che dovevo farlo mio. Mi esibisco soprattutto all’estero dove la mentalità è più aperta. Adesso sto lavorando alla presentazione del mio album “The Eternal Dreamer”, uscito il primo dicembre e coprodotto dalla casa discografica Waterbirds Records, fondata Simona Virlinzi e Nica Midulla e da mio padre Filippo Selvaggio. E’ un album pop sognante, è poesie in musica a tratti sognanti, malinconiche, romantiche. Presenterò questo mio lavoro giorno 11 dicembre al centro culturale Zo e poi mi dedicherò a farlo girare per l’Europa. L’album affronta il tema del sogno, della vita e dell’amore che si intrecciano. Ho scritto tutti i testi. Le musiche sono per la maggior parte mie. Due sono del compositore Giuliano Fondacaro, mentre il concetto grafico è stato curato da Valentina Indelicato».
Ogni canzone è cantata da un diverso interprete, tutti featuring di spicco nel panorama musicale internazionale: l’unico italiano, The Niro, che ha partecipato all’ultimo festival di Sanremo; la parigina Anne Ducros che ha inciso con Battiato; la danese Sidsel Ben Semmane; il canadese Dan Davidson dei Tupelo Honey; l’inglese Hazel Tratt ed il londinese Haydn Cox. L’arrangiamento e la produzione artistica di Toni Carbone, bassista dei Denovo.
«Ipnotico, seducente, magico, rilassante e dalle sonorità affascinanti quasi surreali», così Marco Selvaggio definisce il suono prodotto dall’hang. E il suo album ricalca alla perfezione questa definizione. www.marcoselvaggio.com
Tiziana Campo